Consulenza per la gestione dei vigneti e lo sviluppo di progetti integrati di filiera

COME LAVORA UN AGRONOMO VITIVINICOLO

Consulenza gestione vigneti

Consulenza per la realizzazione di nuovi impianti: scelta del sito, scelta dei fornitori e dei prestatori d’opera, consulenza nella preparazione del suolo, consulenza nella scelta delle barbatelle e dei materiali di impianto, consulenza nella posa del vigneto, direzione lavori.

Il Ruchè di Castagnole Monferrato è un vino che vede la DOC riconosciuta nel 1987 e la DOCG nel 2010. Oggi conta su circa 200 ha vitati. Con Luca Ferraris la mia collaborazione è iniziata nel 2010. La superficie vitata contava all’inizio su 0.7 ha, oggi 30 ha.

Il progetto nel dettaglio

Abbiamo lavorato puntando sull’affitto, acquisto di vigneti esistenti, realizzazione di nuovi impianti, sovrainnesto per cambio varietà, tutto sul Ruchè. La scommessa era grande, l’azienda era da costruire con i ricavi della vendita del vino.

Non c’erano capitali provenienti da altri settori ma solamente il reddito della propria attività. Tutti i costi di gestione del vigneto sotto controllo ma soprattutto investimenti mirati alla massima razionalità.

Il progetto nel dettaglio

Mentre se si trincia dipende dal tipo di organi montati sulla macchina perché, se si usano i martelli, quelli generalmente usati per trinciare i sarmenti, l’erba viene trinciata ed il terreno costipato, mentre se si usano i coltelli l’erba viene trinciata ma il terreno viene rispettato. In ogni caso la mineralizzazione sarà rapida e l’effetto poco duraturo. E per andare nel dettaglio delle operazioni in verde, che sono l’aspetto fondamentale per la qualità delle uve specialmente in un periodo di cambiamento climatico dagli estremi opposti come quello attuale, le modalità di gestione della vegetazione in prossimità dei grappoli sono un aspetto critico. La formazione del personale in questo ambito diventa strategico per la qualità della maturazione e la qualità dei vini. Un gioco di equilibrio tra luce ed ombra che dipende dalla varietà e dal destino enologico.

Formazione del personale

Non si possono raggiungere obiettivi ambizioni se non condivisi dal personale. La formazione del personale è alla base dei prodotti di qualità. I particolari fanno la differenza ma per poterli apprezzare bisogna condividerli. Ad esempio, la differenza che passa tra cimare i germogli di una vite per passare tra i filari o per dare una forma alla pianta, la differenza sta nel quando viene praticata la cimatura e quante foglie vengono asportate, e quindi l’effetto fisiologico sulla vite. Oppure il modo in cui viene gestito il suolo del vigneto; nel nostro caso l’inerbimento del vigneto che può essere sfalciato o trinciato.

Se il prato viene sfalciato il taglio è netto e il risultato è una pacciamatura verde che impiega del tempo per mineralizzare, conservando acqua nel terreno.

Progetti di filiera

I progetti di filiera prevedono la definizione di un obiettivo di prodotto (ad es. prodotto di alta gamma o da prezzo), di un modello viticolo, la sua realizzazione in un programma annuale di gestione del vigneto. Il controllo successivo dei risultati permette di verificare la conformità al progetto e di correggere il progetto o gli obiettivi. Erano gli anni ’90. In Piemonte ferveva il rinascimento della enologia.

I vini del Piemonte continuavano a riscuotere successi internazionali e la loro fama continuava a crescere. I consumatori diventavano più esigenti e si creavano nuove opportunità di mercato. Ecco quindi che a Terre da Vino nacque il progetto Superbarbera, per la produzione di Barbera d’Asti superiore da affinare in legno.

Il progetto nel dettaglio

Per la sua realizzazione il progetto aveva bisogno di identificare una serie di vigneti e di viticoltori capaci di produrre uve di qualità elevata e costante negli anni. Sono quindi nati una serie di studi svolti in collaborazione con l’Università di Torino sull’approfondimento delle conoscenze dell’uva Barbera, dei vini a base di Barbera. Studi delle relazioni che legano la qualità del vino con quella dell’uva. Con queste informazioni a disposizione ho potuto andare a definire quali devono essere le caratteristiche dei vigneti, e come questi devono essere condotti (protocollo e linee guida), per potere dare delle uve idonee alla produzione di un vino di qualità superiore come La Luna e i Falò Barbera d’Asti Superiore DOCG oggi di Vite Colte.

Il progetto nel dettaglio

A fianco di una tecnica colturale rivolta alla produzione di uve Moscato perfettamente sane e mature si è sviluppato, riprendendo dalla tradizione locale, un fruttaio a temperatura, umidità e ventilazione controllata (2006).

Il progetto è stato realizzato con l’Università della Tuscia di Viterbo leader nelle tecniche di appassimento dell’uva e l’Istituto per l’Enologia di Asti leader nelle conoscenze degli aromi a base terpenica del Moscato. La successiva vinificazione di mosti ad alta concentrazione zuccherina ha completato lo sviluppo del prodotto.

Sviluppo di nuovi prodotti

Lo sviluppo di nuovi prodotti presuppone la disponibilità di conoscenza! Il know how se non c’è bisogna inventarlo, a volte basta riscoprire ciò che già si faceva in una visione moderna e sostenibile sotto l’aspetto ambientale, sociale ed economico.

Un esempio è La Bella Estate il Piemonte Moscato Passito DOC di Vite Colte che è il frutto di una selezione di vigneti coltivati su quella dorsale collinare spartiacque tra Nizza Monferrato ed Acqui Terme.